Case Green
Una rivoluzione che l’Italia deve saper affrontare.
Un passo fondamentale per rendere il nostro patrimonio edilizio più efficiente, sano e sostenibile.
Ma la sfida non è solo tecnologica o economica: è una questione di competenze.
Secondo Green Building Council Italia (GBC Italia), Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) e Accademia Italiana di Biofilia (AIB), nel nostro Paese mancano oltre 15.000 professionisti specializzati in edilizia sostenibile.
Una carenza che rischia di rallentare la transizione ecologica proprio nel momento in cui il settore ha più bisogno di innovazione.
Più del 60% degli edifici italiani è stato costruito prima del 1976.
Il 45% rientra nelle classi energetiche peggiori (F-G).
La Direttiva prevede la riduzione dei consumi energetici del 16% entro il 2030 e fino al 22% entro il 2035.
Si tratta di una rivoluzione verde da 85 miliardi di euro, con un indotto potenziale di 280 miliardi e migliaia di opportunità professionali.
Per affrontarla servono nuove figure: esperti in sostenibilità, certificatori LEED e WELL, consulenti ESG, progettisti in biofilia, specialisti in decarbonizzazione e comfort ambientale.
Siamo pronti, come sistema paese, a costruire il cambiamento che l’Europa ci chiede?
Entro la fine del 2025, l’Italia dovrà presentare all’Unione Europea la prima bozza del programma nazionale di ristrutturazione del parco immobiliare, come previsto dalla Direttiva europea “Case Green”.






L'Italia tra opportunità e carenza di competenze
La mancanza di personale nel settore dell'edilizia sostenibile sta diventando una realtà preoccupante. Attualmente mancano circa 15.000 professionisti qualificati, un vuoto che ostacola il progresso verso edifici più ecologici e sostenibili. Questa carenza di competenze è ancora più critica considerando che l'indotto del decreto case green può generare un valore economico di circa 85 miliardi di euro. Se non si affronta con urgenza la formazione e l'inserimento di nuovi esperti nel settore, si rischia di perdere opportunità preziose e di compromettere lo sviluppo sostenibile del nostro paese.

